Nuovi dazi Usa, Confagricoltura: «Cogliamo flessibilità per chiudere contenzioso»

Colpiti solo vini e liquori francesi e tedeschi

«I prodotti agroalimentari italiani non sono toccati dalla nuova decisione Usa riguardante i dazi importazioni dalla Ue. Tariffe aggiuntive saranno invece applicate su alcuni vini fermi e liquori in arrivo da Francia e Germania». È quanto precisa Confagricoltura in riferimento all’annuncio, da parte dell’Ufficio del Rappresentante per il commercio internazionale (Ustr) dell’ulteriore sviluppo del contenzioso sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing.

Secondo l’amministrazione statunitense, l’Unione europea ha scelto un “metodo ingiusto” per calcolare i dazi sull’import dagli USA in vigore dallo scorso novembre per un ammontare di 4 miliardi di dollari in linea con l’autorizzazione accordata a settembre dall’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).

In sostanza, sono stati utilizzati i dati commerciali più recenti che hanno risentito delle conseguenze economiche della pandemia. In questo modo, i dazi aggiuntivi UE sono stati applicati su un numero maggiore di prodotti in arrivo dagli Stati Uniti.

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La Commissione europea si è rifiutata di rivedere il metodo di calcolo. Pertanto gli Usa hanno deciso di rivedere i dazi doganali in vigore, utilizzando gli stessi riferimenti temporali scelti dalla Ue.

«Vanno eliminate le tariffe doganali che incidono sulle nostre esportazioni di formaggi, tra cui Parmigiano Reggiano e Grana Padano, salumi, agrumi e liquori per un controvalore di circa 500 milioni di euro», sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

La nuova fase politica che sta per partire negli Usa – prosegue – offre anche l’occasione per far ripartire il dialogo bilaterale sul rilancio del sistema multilaterale di gestione del commercio internazionale.

Dalle prime indicazioni programmatiche risulta che il presidente eletto Biden intenda ridare un ruolo centrale al commercio internazionale delle materie prime agricole».

Dall’ottobre 2019 gli Stati Uniti applicano una tariffa aggiuntiva del 25% sulle importazioni agroalimentari dalla UE. Anche a seguito dei dazi aggiuntivi, da gennaio ad agosto di quest’anno le esportazioni della UE hanno fatto registrare un calo di oltre 690 milioni di euro sullo stesso periodo del 2019.

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